Abbiamo chiesto al dott. Sergio Ribecco, medico specialista in radiodiagnostica ed esperto in senologia presso gli ambulatori della LILT di Padova, di raccontarci quali sono le domande più frequenti delle pazienti che visita quotidianamente. Queste le domande delle pazienti:

Non ho mai fatto un esame per la diagnosi precoce del tumore al seno, come avviene?

La paziente viene fatta accomodare e dopo un breve colloquio per conoscere l’età e la presenza di fattori di rischio si valuta se eseguire la mammografia oppure se procedere con una visita e un’ecografia mammaria

Come posso essere certa che la visita a cui mi sono sottoposta è stata fatta accuratamente?

Per affermare che un esame senologico sia stato eseguito in maniera accurata e completa innanzitutto deve prevedere tutti e tre gli esami standard di primo livello: la visita senologica, l’ecografia mammaria e la mammografia. L’esecuzione di quest’ultima sarà valutata dallo specialista senologo in base all’età, ai fattori di rischio e alle dimensioni della mammella. Inoltre è importante affidarsi a centri, pubblici o privati, che abbiamo un’attività “dedicata” prevalentemente alla senologia. Questo garantirà la presenza di apparecchiature (mammografo ed ecografo) e di tecnici e medici radiologi specializzati nell’ambito della senologia diagnostica.

Quando la mammografia non viene svolta in maniere corretta?

Un esame può non essere considerato perfettamente corretto quando la tipologia del seno non si presta bene all’esecuzione della mammografia. Alcuni esempi sono: seni piccoli o molto voluminosi, presenza di protesi, pregressi interventi chirurgici, intolleranza alla compressione della mammella da parte della paziente.

Quali sono i campanelli d’allarme da tenere sotto controllo?

Non esistono in realtà dei campanelli di allarme specifici.
Il tumore al seno nella maggior parte dei casi è asintomatico, specie in fase precoce cioè quando il tumore è di piccole dimensioni (1 cm). L’ideale infatti, sarebbe individuarlo quando è così piccolo con un esame completo (visita senologica, ecografia mammaria ed eventualmente la mammografia), per questo è importante sottoporsi sempre a controlli periodici, soprattutto in presenza di fattori di rischio quali l’età e la familiarità

Se invece, eseguendo l’autopalpazione del seno si sentono dei noduli o ci sono secrezioni ematiche dal capezzolo è opportuno contattare immediatamente un centro specializzato in senologia o il proprio medico per un approfondimento.
Generalmente Il dolore non è un segnale di allarme. Quando c’è dolore, si tratta più frequentemente di disfunzioni ormonali, dolori intercostali o problemi di circolazione sanguigna.

Un particolare approfondimento lo meritano i fattori di rischio. I più diffusi e abbastanza noti anche dalle stesse pazienti sono:

  • L’età: la probabilità di ammalarsi di tumore al seno aumenta con l’aumentare dell’età, tra i 45 e i 75 anni sono registrati più casi che in altre fasce di età.
  • La familiarità: se in famiglia, ci sono stati casi di tumore al seno, all’ovaio e al colon, oppure si è portatori di mutazioni di specifici geni (es. BRCA1 e BRCA2).
  • L’esposizione a prolungati trattamenti con estrogeni e progesterone, specie in quelle donne meno fertili.

Ci sono poi altri fattori di rischio, più comuni e molto sottovalutati, legati principalmente allo stile di vita. Alcuni esempi sono: obesità, poca attività fisica, abuso nella dieta di carni rosse, poca frutta e verdura, abuso di alcol, fumo di sigaretta.
Queste ultime cause riguardanti lo stile di vita e alimentare delle donne, insieme all’uso prolungato di terapie ormonali, sono i rischi più sottovalutati.